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Doppio appuntamento oggi per Telecom Italia

Milano Finanza

28-09-2017  | Link https://www.milanofinanza.it/news/doppio-appuntamento-oggi-per-telecom-italia-201709280842099488 Invia Invia mail ad un amico Stampa Stampa

Sul tavolo del cda la nomina di un nuovo ad (Amos Genish in pole position), mentre a Palazzo Chigi il comitato sul Golden Power dovrebbe limitarsi a chiudere l'iter relativo al presunto difetto di comunicazione di Vivendi e a multare il gruppo. L'esercizio dei poteri speciali non arriverà oggi. Per Equita il governo chiederà la societarizzazione della rete

Doppio appuntamento oggi per Telecom Italia (Tim ). Si riunisce il cda nel pomeriggio e a Palazzo Chigi il comitato sul Golden Power. Sul tavolo del consiglio di amministrazione la nomina ancora irrisolta dopo l'uscita dell'ad, Flavio Cattaneo, ora amministratore delegato di Ntv. Già ieri si è riunito il comitato nomine e remunerazione del gruppo per fare il punto sulla successione a Cattaneo dopo che le deleghe, con l'uscita di Cattaneo, sono andate al presidente, Arnaud de Puyfontaine, tranne quella su Sparkle affidata al vicepresidente, Giuseppe Recchi.

Nel frattempo però è entrato nel gruppo Amos Genish un altro manager di Vivendi , nuovo direttore operativo, in pole position come successore di Cattaneo. Restano fuori dall'area di competenza del nuovo ceo Telecom Sparkle e il dipartimento che si occupa di sicurezza, in quanto devono essere detenute da un dirigente di nazionalità italiana, per questa ragione andranno al vice presidente, Giuseppe Recchi. Il board di Telecom Italia dovrebbe anche avviare la discussione sulla revisione del piano strategico 2018-2020, da presentare a febbraio, e discutere del dossier Persidera e della joint venture con Canal+.

Genish come ceo e maggior chiarezza sulla governance sarebbero una buona notizia per il titolo TI secondo gli analisti, che si aspettano che il nuovo ceo presenti un nuovo business plan entro fine anno. Genish è stato dipinto come un uomo che intende mantenere il pieno controllo sul network della rete fissa, che protegge la redditività attraverso una prudente disciplina sui prezzi; un uomo che ha un forte track record di successo e un bagaglio di conoscenze tecnologiche unico.

E per quanto riguarda il tanto chiacchierato spin-off della rete fissa, per molti una combinazione tra la rete di Telecom Italia e Open Fiber "potrebbe essere accrescitiva di valore ed eliminare il rischio di competizione. TI potrebbe separare la rete in una newco "Tim Network", Enel e Cassa depositi e prestiti potrebbero cedere Open Fiber in cambio di azioni del nuovo veicolo che potrebbe essere quotato.

Poi Telecom Italia potrebbe vendere parte della sua quota tramite un'Ipo, Enel potrebbe uscire cedendo la sua quota a Cdp che nel complesso raggiungerebbe una partecipazione simile a quella di Telecom Italia . Infatti questa potrebbe cedere il 40% del capitale al mercato e mantenere il 33%, mentre Cdp potrebbe ritrovarsi con una quota del 27%. Tim Network potrebbe avere un ebitda di 4,8 miliardi di euro e un enterprise value implicito di 18,6 miliardi di euro, anche considerando il cash-in di 2,7 miliardi di euro derivante dall'Ipo.

Proprio ieri Asati, l'associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia , ha scritto agli azionisti, ai principali fondi di investimento, al cda, ma anche al governo e ai presidenti di Agcom e di Consob proponendo "di procedere rapidamente con lo scorporo della rete per farla confluire in una nuova società posseduta e controllata interamente da Telecom, per poi procedere successivamente alla collocazione in borsa", sul modello di InWit .

Rete a parte, nelle stesse ore del cda si riunisce a Palazzo Chigi il comitato sul Golden Power, già rinviato un paio di volte e fissato all'indomani del vertice franco-italiano su Stx-Fincantieri . Il comitato dovrà stabilire se esercitare i poteri speciali su Telecom e decidere se notificare a Vivendi , azionista del gruppo italiano con il 23,9%, la tardiva comunicazione della direzione e coordinamento sul colosso tlc, annunciati a fine luglio. Comunicazione poi arrivata dai francesi, ma solo il 15 settembre. Un elemento di rilievo è stata poi la decisione della Consob del 13 settembre per la quale Vivendi ha il controllo di fatto di Tim . Decisione contro la quale il cda ha confermato di voler fare ricorso.

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha dato per scontato che il golden power sarà esercitato. "Io, come è noto, penso che ci siano gli estremi per esercitare il golden power. Può essere esercitato perché c'è la necessità di notificare e per quanto riguarda in particolare la sicurezza esiste un tema reale che va gestito in modo equilibrato e assolutamente non punitivo", ha detto il ministro.

"Sono imprese private a cui chiediamo solo il rispetto delle leggi italiane e delle regole europee. I governi chiedono solo di attenersi a delle regole", ha aggiunto il premier nella conferenza stampa con il presidente francese, Emmanuel Macron, a Lione, senza però lasciar trapelare nulla sugli eventuali rimedi. Ma in queste settimane si è parlato principalmente di un intervento a difesa della controllata di Telecom Italia , Sparkle, e di una multa da 300 milioni di euro per ritardo nella notifica. Oltre alla multa, stando alle ultime voci, ai francesi sarà imposto un protocollo di governance: "non potranno entrare nella stanza dei bottoni di Sparkle".

Dunque si dovrebbe andare verso un esercizio "soft" del golden power, con rimedi incentrati sull'obbligo di cessione di Sparkle (potenziale spin-off e revisione della governance) e Telsy. "Il governo sembra intenzionato a contestare il difetto di notifica e avviare un iter sanzionatorio, ma non sarebbero ancora prese decisioni in merito all'eventuale esercizio dei poteri speciali e quindi delle possibili prescrizioni da imporre a Tim ", affermano gli analisti di Equita. "La nostra impressione, in base alle indiscrezioni di queste settimane, è che il governo non voglia forzare decisioni sulla rete Telecom attraverso l'esercizio del golden power, ma vada verso un percorso alternativo chiedendo la societarizzazione della rete".

"Pensiamo che un percorso di valorizzazione della rete guidato da TI e non forzato dal governo possa far emergere valore. Ai prezzi correnti, ipotizzando per la rete un ebitda di circa 2 miliadi di euro e una valutazione tra 8-9 volte l'ebitda, quindi 16-18 miliardi di euro, il multiplo implicito del business domestico da servizi sarebbe pari a 3,1-3,6 volte l'enterprise value/ebitda", calcolano gli analisti della sim che sul titolo TI mantengono il rating buy e il target price a 1,26 euro.

Insomma, l'equity story di TI, a detta degli analisti di Banca Imi, è destinata a restare condizionata da tutti questi temi nelle prossime settimane. "Restiamo convinti che la decisione del comitato sarà coerente con il verdetto della Consob sul controllo effettivo di Vivendi su TI e quindi si aprirà un periodo di trattativa tra le parti che potrebbero coinvolgere alcuni asset, Sparkle in primis", concludono gli esperti di Banca Imi che sul titolo hanno un rating buy e un target price a 1,08 euro.

A Piazza Affari, al momento, il titolo Telecom Italia è piatto (+0,06% a 0,8055 euro). Oggi Barclays ha tagliato il target price dell'azione da 0,94 a 0,91 euro, confermando il rating equal weight.

   
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